Delilah Mercier, investigatrice dell’occulto, è ospite del Valquindre Late Show, un programma televisivo condotto da Florentin Iorgulescu, un vampiro che, pur non avendo mai fatto coming out, tradisce la sua natura con commenti maliziosi e atteggiamenti inquietanti. Lo studio, con la sua estetica kitsch fatta di candelabri esagerati e tende rosse oscene, è pervaso da un’atmosfera surreale, accentuata dal pubblico che applaude in modi curiosamente sincronizzati. Florentin, tra battute ambigue e insistenti complimenti sulla bellezza dei piedi di Delilah, cerca di flirtare con lei e insinua domande sul suo gruppo sanguigno. Delilah, sarcastica come sempre, controbatte con la sua consueta ironia.
Durante l’intervista, Delilah racconta un caso recente: un diario "maledetto" che perseguita un assessore locale, ricomparendo misteriosamente sulla sua scrivania ogni volta che prova a liberarsene. La conversazione, già bizzarra, prende una piega ancora più strana quando Florentin le porge una tazza contenente una misteriosa bevanda blu. Dopo un iniziale rifiuto, Delilah cede e ne beve un sorso. La bevanda si rivela narcotizzante: la sua vista si sfoca, i suoni diventano ovattati, e il pubblico applaude assordantemente mentre lei perde i sensi.
Quando si risveglia, Delilah si rende conto di essere legata e di trovarsi ancora nello studio, ma in una situazione molto diversa. Florentin, rivelatosi apertamente un vampiro, si avvicina a lei con intenzioni fameliche, descrivendo con dettagli grotteschi le qualità nutritive del suo sangue. Nonostante il sarcasmo di Delilah, Florentin affonda i denti nel suo collo, provocandole un dolore lancinante mentre si nutre. Delilah, stordita e dissanguata, si ritrova a riflettere ironicamente su come abbia abbassato la guardia.
A un certo punto, la scena si trasforma: lo studio si oscura e si riempie di ombre danzanti. Delilah si trova trascinata in una realtà parallela, dove il pubblico forma un cerchio intorno a un grande focolaio. Gli spettatori, ora trasformati in danzatori ipnotici, la trascinano in un ritmo crescente e incalzante. Delilah, scalza, si lascia trasportare dalla danza, i suoi piedi nudi scivolano sul pavimento polveroso, mentre il calore del fuoco e le voci gutturali dei danzatori creano un’atmosfera rituale e inquietante.
Proprio quando sembra ormai perduta, Delilah risveglia in sé un’improvvisa forza: inizia a ballare la Tecktonik, un movimento futuristico e ipnotico che rompe l’incantesimo del cerchio. Liberatasi dai legacci, raccoglie tutte le sue forze residue e sfodera un calcio ben piazzato nei testicoli di Florentin, scoprendo accidentalmente il vero punto debole dei vampiri. Florentin crolla al suolo in preda a un’agonia teatrale, mentre Delilah, esausta e dissanguata, riesce a fuggire dallo studio.
Mentre vaga per le strade bagnate di pioggia, si accorge di aver lasciato le sue costose scarpe nelle mani della costumista Colette. Determinata, promette di tornare a reclamarle, minacciando Florentin e chiunque osi mettersi sulla sua strada.
Il mercato di Valquindre era quel che di più simile ci fosse all’inferno. Un miscuglio di odori pungenti: pesce rancido, spezie di dubbia provenienza, sudore umano. Le voci dei venditori si sovrapponevano in un’orgia di richiami sguaiati, mentre la folla si muoveva in un’onda confusa di gomiti e piedi pestati. «Pesce fresco!!» urlava un uomo robusto, con la faccia rossa come il suo grembiule insanguinato. «Pisci menu friscu, ma a prezz' competitivi!» strillò poco più in là un altro venditore, mentre si attorcigliava i folti baffi con le mani impregnate di viscere di tonno. Delilah Mercier avanzava nel caos con la solennità di una regina in esilio, i lineamenti tesi in un’espressione di puro disgusto. Odiare era dire poco: detestava quel posto con ogni fibra del suo essere. Il frastuono, la calca, il puzzo… e soprattutto la gente, troppa, sempre troppa. Eppure, il mercato era di passaggio obbligato per raggiungere la sua meta. Delilah odiava il chiasso. Odiava la calca, l’odore di...
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