L'ombrello di Delilah non è un semplice oggetto, ma un vero e proprio simbolo carico di significati, ricordi e ossessioni. Un comune ombrello bianco, all'apparenza banale, che però racchiude un mistero insoluto: l'illustrazione di Papa Clemente XVI – o forse XII? – accarezzando il suo enigmatico gatto, Er Dandi. È un dettaglio bizzarro, ma cruciale, perché rappresenta il legame sottile tra passato e presente, tra ciò che Delilah crede di sapere e ciò che ancora sfugge alla sua comprensione.
L'ombrello è un punto di connessione con sua madre, una figura avvolta dalla nebbia dei ricordi, proprio come la città che Delilah attraversa nella sua ricerca. La vista improvvisa di quell'ombrello in panetteria scatena una frenesia incontrollabile, trasformando un semplice acquisto di pane in un viaggio attraverso la memoria e l’identità. È quasi un'ossessione, il bisogno di confermare un'intuizione o forse solo di riempire un vuoto che non ha mai saputo colmare.
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